27-28 Giugno 2012: Sua Santità Dalai Lama a Milano

4 Giu

Ecco cosa si rischia, stando troppo su Facebook…

21 Mag

Non sono stato fra i primi, ma anche io alla fine sono caduto nella rete del Social Network più in voga del momento. Fortunatamente, a parte momenti di picco, non ho mai esagerato con le mie permanenze su Facebook e devo dire grazie per non averlo fatto. Ecco, infatti, “i cinque modi per rovinarsi la vita su Facebook” (tratto dal sito msn.it)

Asma da stress post-Facebook

Cominciamo proprio da qui, dalla lettera ricevuta da The Lancet. I medici firmatari riportano il caso di un ragazzo di 18 anni che è andato incontro a un brutto attacco d’asma mentre stava controllando il profilo della sua ex fidanzata. Da poco la ragazza aveva scaricato il 18enne e l’aveva cancellato dagli amici di Facebook. Lui però non si era arreso, aveva creato un nuovo profilo ed era riuscito a stringere di nuovo amicizia con la ragazza, seppur in incognito. Era depresso e aveva già avuto problemi d’asma; i medici però credono che la crisi possa essere connessa allo stress da social network. ‘ Lo stress psicologico è riconosciuto come causa scatenante di attacchi d’asma’, si legge nella lettera: ‘ La relazione temporale con l’inizio dei sintomi suggerisce che l’accesso a Facebook è stato la causa scatenante delle crisi asmatiche, nelle quali un ruolo chiave potrebbe averlo giocato l’iperventilazione‘. Le osservazioni dei medici italiani, naturalmente, non attestano una connessione diretta tra social network e asma; rappresentano piuttosto un buon materiale di studio sull’incidenza dei social network come fattore di stress psicologico.

Cancro, infarti, demenza: colpa dell’isolamento da Facebook

Lo scorso anno un medico inglese, il dott. Aric Sigman, ha suggerito che l’utilizzo prolungato e massivo dei social network potrebbe aumentare l’incidenza di numerose patologie, tra cui il cancro e i problemi cardiovascolari.
Secondo Sigman, infatti, l’utilizzo di Facebook (ma anche di e-mail e sms) sta rapidamente sostituendo gran parte delle nostre relazioni sociali. L’isolamento fisico dalle altre persone potrebbe alterare il modo in cui alcuni geni (da lui chiamati ‘socially regulated genes’) vengono attivati, le risposte immunitarie, i livelli ormonali e persino il funzionamento delle arterie. Questo inciderebbe sullo stato di salute della persona e, addirittura, sulle sue performance mentali. Si tratta tuttavia di supposizioni, dal momento che non esistono studi medici che provino le tesi di Sigman.

Problemi di dipendenza, come una droga

Che Facebook possa dare dipendenza è abbastanza intuitivo. Tutti conosciamo persone che non perdono occasione per controllare la propria bacheca, ovunque si trovino. Forse non tutti sappiamo però che il problema della dipendenza da Facebook (e da social network in generale) sta assumendo proporzioni tali da essere diventato argomento di studio per molti psicopatologi in tutto il mondo. Facebook darebbe assuefazione e porterebbe a fenomeni tipici della dipendenza da droghe come tolleranza, craving e astinenza. Può comportare una distorsione dei rapporti interpersonali e generare competizioni tra chi possiede il più alto numero di amici. E quando la connessione viene meno, il social-dipendente può andare incontro a ansia, depressione, addirittura attacchi di panico. C’è chi sta cominciando a parlare di amico-dipendenza.

Occhio ai topi d’appartamento (e ai creditori)

Che un utilizzo ingenuo di Facebook possa essere rischioso per il tuo lavoro e per la tua relazione di coppia è noto da tempo. Esistono persone che controllano i profili Facebook di chi si candida per un lavoro, ed ex fidanzate inferocite pronte a taggare a tradimento foto imbarazzanti. Ma man mano che Facebook aumenta esponenzialmente il numero di iscritti (e di applicazioni), i rischi diventano sempre di più. La moda di urlare al mondo intero dove ci si trovi in ogni momento della giornata con FB Places espone molta gente al rischio di essere derubata mentre non è in casa, o di essere seguita da uno stalker. E nel caso tu abbia dei debiti con qualcuno, può anche succedere che questo cominci a pedinarti sfruttando i tuoi contatti.

Non ci indurre in tentazione e liberaci da Facebook

Ci sono poi casi in cui avere troppi amici (e amiche) su Facebook può rovinare la vita a te e a tutta la tua comunità parrocchiale. È il caso dell’americano Elliot Subervi, un personal trainer che dopo aver aperto il profilo su Facebook è stato aggiunto da tantissime ragazze (è arrivato a 2000) che hanno iniziato a tempestarlo di messaggi languidi e ammiccanti. Pizzicato dalla moglie, l’uomo ha chiuso l’account e ne ha aperto uno nuovo ‘famigliare’. Ma il suo caso ha raggiunto le orecchie di Cedric Miller, un pastore del New Jersey che, preoccupato dalla promiscuità di Facebook, ha provveduto a un repulisti parrocchiale, forzando 50 altri pastori sposati a chiudere i propri account e a ‘liberarsi dal male’.

 

Forse, alcuni punti sono estremi, ma per me vale sempre l’antico adagio secondo il quale il troppo stroppia!

Articolo tratto dal seguente link: http://tecnologia.it.msn.com/wired/gallery.aspx?cp-documentid=155482165#image=1

Un ideogramma per i concetti di crisi e opportunità

21 Mag

Questo è uno di quei giorni in cui non ti alzeresti mai dal letto. Tanto per incominciare è lunedì. Già questo di per sé potrebbe bastare.

Ma anche non bastasse, almeno dalle mie parti, c’è un tempo da lupi: vento e pioggia battente. Esci di casa per affrontare una giornata che, ancor prima di cominciare, sembra non debba finire mai. E chiaramente il tempo non aiuta la situazione sulle strade, visto che non appena piove, le conseguenze le subisce anche il traffico, più intenso che mai.

Vogliamo parlare del parcheggio quando arrivi sotto gli uffici dove lavori? Un dramma…

Però, tutto sommato, sono contento. Contento di non aver gettato la spugna. Contento di non aver permesso al piccolo mostro che governa i miei stati d’animo di avere la meglio. Di non aver accettato l’idea di rinchiudermi in casa a rimuginare sui miei pensieri negativi. Contento di aver messo piede in ufficio e di aver incrociato il sorriso di qualche collega.

Non sarà una giornata facile, questo no. Anche perché il piccolo mostro ogni tanto si fa sentire e ti fa credere di non essere all’altezza, ti fa pensare che sarà meglio abbassare il capo alla prima difficoltà. Forse, in qualche momento, avrà anche la meglio. Forse in quei momenti sarà forse più opportuno cedere quando si presenterà la difficoltà. Però in qualche modo so che mi reggerò in piedi. E forse, a fine giornata, nel tentativo di fare un bilancio, scoprirò anche, magari, di aver portato a casa qualcosa di buono e riuscirò a dare un valore a questo lunedì piovoso.

E’ un po’ come quando, ai tempi della scuola, bisogna prepararsi per un’interrogazione. All’inizio è panico. Ti chiedi come farai a ricordare tutto quando la prof. inizierà a farti le domande. Ma poi, trovi la forza di iniziare a ripetere la lezione, finché, a un certo punto, ti rendi conto di ricordare tutto. Vai a scuola, la prof. ti interroga e prendi il massimo dei voti: che soddisfazione. Ora sai che devi impegnarti e continuare a perseguire i tuoi obiettivi.

E’ un po’ come l’ideogramma cinese che ci dicono rappresentare, allo stesso tempo, i due concetti di crisi e opportunità.

Questa mattina, al risveglio, è stata crisi. Entro sera, dovrò trovare il modo per trasformare il problema in un’opportunità. E credo che ci possano essere le basi per farlo!